Ponte sullo Stretto di Messina: via libera definitivo dal Cipess. Cantieri al via tra pochi mesi, inaugurazione entro il 2033

Ponte sullo Stretto di Messina: via libera definitivo dal Cipess. Cantieri al via tra pochi mesi, inaugurazione entro il 2033.

Dopo decenni di attese, polemiche e rinvii, arriva l’ok definitivo al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.

Dopo oltre 50 anni di dibattiti e stop, il Ponte sullo Stretto di Messina entra finalmente nella fase realizzativa. Con il via libera ufficiale del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), il progetto definitivo riceve copertura economica completa, l’approvazione politica e il sostegno del governo.

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha definito l’approvazione “una tappa storica e mai raggiunta prima”. I primi cantieri potrebbero aprire tra settembre e ottobre 2025, con l’obiettivo di completare l’opera entro il 2032-2033.

Ponte sullo Stretto: un’opera ingegneristica da record

L’infrastruttura sarà il ponte a campata unica più lungo del mondo, con 3,3 chilometri di attraversamento sospeso, due piloni da 400 metri posizionati sulle sponde calabrese e siciliana e sei corsie stradali (tre per ogni senso di marcia) più due binari ferroviari.

Ma non solo: come ha annunciato Salvini, è prevista anche la realizzazione della “metropolitana dello Stretto”, un circuito ferroviario urbano con tre nuove fermate nella zona di Messina, dedicato a studenti, pendolari e lavoratori, per servire un’area urbana da oltre 400.000 abitanti.

I costi del progetto e il cronoprogramma

L’opera è finanziata con 13,5 miliardi di euro stanziati dalla manovra economica 2024. Tuttavia, il percorso amministrativo non è ancora del tutto completato: manca la pubblicazione della delibera in Gazzetta Ufficiale e la registrazione della Corte dei Conti. Solo dopo questi passaggi sarà ufficialmente dato il via all’apertura dei cantieri.

Salvini: “Un’Italia più connessa e coesa”

In conferenza stampa, Salvini ha ringraziato i ministri coinvolti e ha citato gli storici promotori del progetto, da Silvio Berlusconi a Pietro Lunardi, sottolineando come il ponte rappresenti un acceleratore di sviluppo economico per il Sud Italia.
“La realizzazione coinvolgerà aziende da tutta Italia”, ha dichiarato, rassicurando anche sulla lotta contro le infiltrazioni mafiose, definendo il presidio sulla legalità “h24”.

Meloni: “È un’opera strategica per lo sviluppo dell’Italia”

Presente al vertice del Cipess, anche la premier Giorgia Meloni ha commentato con entusiasmo l’approvazione:

“Si tratta di un’opera strategica per tutta la nazione. Non è facile da realizzare, ma è un investimento sul presente e sul futuro dell’Italia”.
La premier ha poi ringraziato il vicepremier Salvini per il lavoro svolto.

Bruxelles osserva: in valutazione la compatibilità ambientale

Secondo quanto riferito da fonti UE all’ANSA, la Commissione Europea sta esaminando la documentazione inviata dall’Italia l’11 giugno. Il focus è sulla direttiva Habitat, che tutela i siti di interesse comunitario e la biodiversità. Tra i documenti esaminati:

  • La valutazione di incidenza ambientale,
  • I motivi di interesse pubblico imperativo,
  • Le misure compensative proposte.

Sarà inoltre Roma a valutare l’eventuale classificazione del ponte come infrastruttura a doppio uso civile e militare.

Tariffe e tempi di percorrenza: risparmio per automobilisti e treni

La Stretto di Messina S.p.A., società responsabile dell’opera, ha stimato un pedaggio base per le auto inferiore ai 10 euro, con agevolazioni per i viaggiatori abituali.
Questo importo risulterebbe nettamente inferiore ai costi attuali del traghettamento, anche se il Codacons ha denunciato un aumento del 3.540% rispetto al costo medio al chilometro dell’autostrada italiana.

Per quanto riguarda i tempi di attraversamento:

  • Auto: da oltre due ore attuali a circa un’ora e mezza;
  • Treni: fino a due ore e mezza di risparmio.

Le opposizioni e le associazioni: “Un’opera rischiosa, uno spreco colossale”

Le reazioni contrarie non si sono fatte attendere. Dalle opposizioni politiche alle organizzazioni ambientaliste, il Ponte sullo Stretto è visto come una scelta sbagliata e rischiosa:

  • Angelo Bonelli (Avs): “Un colossale spreco di soldi pubblici”.
  • Giuseppe Conte (M5S): “Si sottraggono risorse a infrastrutture davvero necessarie”.
  • PD: “Stravolge interi territori”.
  • Sindaca di Villa San Giovanni: “A rischio la sopravvivenza della città”.
  • CGIL: “Una scelta sbagliata”.
  • CISL: “Una grande occasione storica per il Meridione”.

Un’opera divisiva: tra sogno berlusconiano e timori per l’ambiente

Il Ponte sullo Stretto continua a dividere l’opinione pubblica italiana. Per molti è il realizzarsi del sogno di Berlusconi, per altri un azzardo ingegneristico in un’area fragile sotto il profilo sismico e ambientale.

L’obiettivo del governo è chiaro: creare un’infrastruttura simbolo della modernizzazione del Sud, rafforzare la coesione nazionale e trasformare l’opera in un motore per la crescita economica.

Tra ambizione, sfide e realtà

L’approvazione definitiva del progetto del Ponte sullo Stretto rappresenta un passaggio cruciale nella storia delle infrastrutture italiane. Mentre la maggioranza esulta e prepara l’avvio dei cantieri, restano aperte molte incognite: dalla compatibilità ambientale al costo reale, fino alle reazioni europee.

Sarà davvero il ponte dei record o un’altra incompiuta? Solo i prossimi anni potranno dirlo. Intanto, l’Italia guarda allo Stretto di Messina con un misto di attesa, entusiasmo e preoccupazione.

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